Nessuno nasce bullo. L’educazione non ricevuta porta a vari tipi di comportamento.
La maggior parte delle volte, le persone che girano per strada vedendomi potrebbero scambiare me per una cosiddetta «bulla»; ma la verità è che io ne sono stata vittima. Non vi parlo di violenza fisica, ma psicologica.

Quattro anni fa, data la mia costituzione magra, sono stata presa di mira da due mie coetanee.
«Ma te sei anoressica?» e «Ma te, dopo i pasti, infili due dita in gola e vomiti?» Erano queste le domande più frequenti che mi venivano rivolte.

Solo successivamente, mediante il ragionamento che a quei tempi non riuscivo a raggiungere, ho capito il motivo di tale comportamento: genitori assenti e, molto frequente a tale età, insicurezza nei confronti del proprio fisico.
Tutt’ora ricevo critiche per altre caratteristiche che fanno parte di me e che non posso cambiare. Per questo motivo la mia idea è quella di partecipare al concorso.

Sono del parere che l’arte possa essere un perfetto tipo di aiuto psicologico nei confronti dei ragazzi considerati «bulli».
Spesso questi ultimi possono essere persone poco soggette alla considerazione da parte dei genitori, caratteristica che porta generalmente a due conseguenze:
• La ricerca di quelle attenzioni mai ricevute, che poi ritrovano ponendosi sotto i «riflettori» dei loro coetanei;
• Soggetti ad una rabbia interiore, che tentano in tutti i modi di sfogare, ma senza successo, e ad una scarsa autostima che costruiscono beffeggiando chi hanno attorno.

L’arte può essere considerata uno fra i migliori metodi di sfogo dell’individuo, poiché mediante essa l’uomo è capace di esternare tutti i propri sentimenti ed emozioni, e così liberarsi di essi.

Le persone che vorrei raggiungere sono coloro che nella società odierna vengono chiamati «bulli». Persone che, probabilmente, a casa non hanno mai ricevuto le giuste attenzioni, che si sentono insicuri di loro stessi, e che, pertanto, cercano un modo per non farsi mettere i piedi in testa, colpendo i punti più deboli delle persone che hanno attorno, affinché queste ultime non colpiscano i loro.

Il mio principale obiettivo non è altro che diminuire, se non eliminare definitivamente, il bullismo, aiutando perciò i «bulli» a esternare i sentimenti e le emozioni che li opprimono mediante lo sfogo artistico.