Dai diamanti non nasce niente
TIPOLOGIA: culturale/pedagogico, prevenzione, sicurezza/difesa, supporto/assistenza
PERCHÈ VOTARE IL NOSTRO PROGETTO?
La completezza di questo progetto sta nell’intervenire su tutti quei soggetti che sono stati, sono o potranno venire a contatto con problematiche di questo tipo.
La concretezza nel non richiedere investimenti eccessivi ma appoggiarsi prevalentemente sull’attività volontaria di chi ha avuto modo di conoscere personalmente questa tematica delicata.
La circolarità del progetto lo rende potenzialmente solido ed efficiente.
ABSTRACT
Le sopravvissute alla violenza necessitano di molte forme di aiuto diverse. Passata la fase “acuta”, nella quale diverse infrastrutture le supportano, sentiranno la necessità di dare un senso al proprio dolore e spesso la risposta a questa richiesta di senso può essere trovata nell’aiutare altre donne che stanno vivendo il medesimo incubo. In un circolo virtuoso aiutando altre aiuteranno se stesse.
CITAZIONE
“Dai diamanti non nasce niente Dal letame nascono i fior”
F. De André
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IL NOSTRO TEAM
LA NOSTRA IDEA IN POCHE PAROLE
Innanzitutto, un cambio di prospettiva. Il centro non è la violenza, ma ciò che resta. Importa ciò che vive, ha un corpo, segni tangibili e un dolore sommerso e stordente, la “vittima”, che potrebbe essere nostra sorella, figlia, fidanzata o semplicemente quella estranea con lo sguardo da animale braccato seduta in tram accanto a noi. Il senso di colpa, di rabbia, di ingiustizia non si lavano via dal corpo di chi sopravvive, che continua a covare uno sterile pianto muto. Questo dolore è una forza che può essere trasformata in un dono per gli altri e per sè. Bisogna invertirne il senso e chi si è sentita impotente può tornare ad essere attrice della propria vita alleviando la propria sofferenza lenendo quella di altre, contribuendo fattivamente ad un’opera di sensibilizzazione, prevenzione nei confronti di queste quotidiane tragedie disumane e disumanizzanti. E così tornare umane…
CHE OBIETTIVI HA IL PROGETTO IN UN ANNO DA ADESSO?
- Rendere nota l’iniziativa, soprattutto nei consultori e luoghi di primo soccorso ai quali si rivolgono le donne che vengono a contatto con questa problematica;
- ”Formazione” delle volontarie;
- Istituzione di un numero verde attivo 24 ore su 24;
- Organizzare incontri nelle scuole e in altri luoghi aperti al pubblico per sensibilizzare la popolazione ed educare al rispetto;
- Organizzare corsi di autodifesa
LE PRINCIPALI COSE CHE SERVIRÁ FARE PER REALIZZARE IL PROGETTO
In ogni luogo preposto a raccogliere questo tipo di richieste d’aiuto bisognerebbe spiegare che passata la fase “acuta”, nella quale si è molto supportati, si sentirà la necessità di dare un senso al proprio dolore e che spesso la risposta a questa richiesta di senso può essere trovata nell’aiutare altre donne che stanno vivendo il medesimo incubo. Immagino un “piccolo esercito” di volontarie estremamente motivate organizzare corsi di autodifesa,rispondere al centralino di un numero verde appositamente istituito e attivo 24 ore su 24 per cercare di proteggere coloro che stanno subendo un aggressione, educare i ragazzi nelle scuole e testimoniare in ogni modo la proprie esperienza per tenere desta l’attenzione dell’opinione pubblica e dunque impegnarsi per prevenire questo tipo di situazioni e rendersi disponibili per supportare le vittime anche dopo l’intervento degli specialisti e dei tecnici.
ID: 171604