La Criogenesi degli ovuli (social freezing)

 
LA CRIOCONSERVAZIONE DI OVOCITI 
La prima Gravidanza ottenuta da Ovociti Congelati si è avuta circa 20 anni fa, ma le tecniche di Congelamento degli Ovociti davano in passato scarsi risultati e sono state per lungo tempo abbandonate. Recentemente con il nuovo sistema della Vitrificazione di Ovociti, associato ad ICSI, i risultati sono nettamente migliorati, garantendo alle coppie che si sottopongono a tecniche di PMA, associate al congelamento di Ovociti, maggiori possibilità di successo. Questa tecnica solo da poco tempo non viene più considerata sperimentale(negli Stati Uniti è considerata una tecnica di provata efficacia dal 2012). Dopo l’approvazione della Legge 40/2004 e fino alla sentenza 151 della Corte Costituzionale del 2009, visto il divieto di congelare embrioni, la crioconservazione degli ovociti è stata, per lungo tempo, in Italia, l’unica possibilità per le coppie che eseguivano Tecniche di PMA per conservare il proprio materiale biologico eccedente. Gli Ovociti sottoposti a Congelamento tramite Vitrificazione hanno un tasso medio di sopravvivenza allo Scongelamento pari all’ 85%; la percentuale di Fecondazione dopo ICSI da Ovociti Scongelati è pari mediamente al 75%; il tasso di Gravidanza globale di Embrioni ottenuti da Ovociti Scongelati e del 15-20%. La percentuali di successo della Crioconservazione risultano assai difformi nei vari studi presenti in letteratura, quel che è certo è che i tassi di Gravidanza si riducono ovviamente man mano che avanza l’età della paziente, quindi l’età materna influenza negativamente la sopravvivenza degli Ovociti allo Scongelamento, ma i risultati sono simili a quelli attesi da Ovociti freschi in donne della medesima età. In Italia finora sono nati circa 300 bambini provenienti da Ovuli Crioconservati.

IL “SOCIAL FREEZING”
La Gravidanza naturale in età più avanzata, di cui si abbia notizia certa, è quella di una donna inglese di 59 anni. Questo primato non costituisce di certo un’evenienza comune, al contrario possiamo affermare che dopo i 45 anni le donne hanno raramente Cicli Mestruali nei quali è presente una valida Ovulazione e che dopo tale età la possibilità di avere un figlio è quasi nulla.
Negli ultimi anni e ancor di più in questo periodo di grave crisi economica mondiale, nei paesi industrializzati ed in particolar modo in Italia, le donne, per fattori economici e sociali quali la precarietà del lavoro, il desiderio di fare carriera o rapporti sentimentali poco stabili, tendono a differire la scelta di avere un figlio, ad un’età superiore di almeno dieci anni rispetto alle generazioni precedenti. Inoltre negli ultimi 30 anni la Fertilità nel mondo occidentale è diminuita di un terzo rispetto al passato. Con queste premesse si pone il problema dell’inesorabile scorrere dell’orologio biologico femminile. Infatti, mentre fino a 35 anni si ha una discreta Fertilità, negli anni che seguono si assiste ad un rapido decremento della capacità riproduttiva. Ma è possibile fermare l’orologio biologico?
Gli strumenti che la scienza mette a disposizione per mettere al riparo la Fertilità Femminile sono il Congelamento degli Ovuli e la Crioconservazione di frammenti di Tessuto Ovarico. In passato le indicazioni più frequenti per la Crioconservazione degli Ovociti erano patologie femminili quali tumori nei quali si utilizza la chemioterapia o malattie che possono compromettere la fertilità, come l’Endometriosi grave. In seguito tale tecnica è stata utilizzata, principalmente in Italia, per compensare i limiti della legge 40 sulla Procreazione Assistita. Negli ultimi tempi si sta diffondendo tra le donne negli Stati Uniti ed in Inghilterra, ma è presumibile che questa tendenza si estenda anche all’Italia, il fenomeno del “Social Freezing”, vale a dire il Congelamento degli Ovuli in donne giovani che potranno utilizzarli successivamente, quando avranno il desiderio di avere figli. Un nuovo stile di vita per mettere “al sicuro” la propria fertilità, che sicuramente si diffonderà sempre di più.
Le donne che vogliono Crioconservare gli Ovuli, devono sottoporsi ad una terapia con farmaci contenenti ormoni naturali che stimolano le Ovaie a produrre un numero consistente di Ovociti, per poi prelevarli. Verrà poi eseguito un intervento, assolutamente semplice e tollerabile, in Day-Hospital con una leggera anestesia. Una volta ottenuti gli Ovociti, la fase successiva consiste nel congelamento dei migliori, che verranno utilizzati in seguito dalla donna, quando le condizioni personali le consentiranno di affrontare una Gravidanza. Sarebbe ideale conservare almeno 10- 15 Ovociti di buona qualità, questi vengono stoccati in Azoto Liquido a -196 gradi in un apposito contenitore. Non si hanno dati certi circa la sopravvivenza degli Ovuli Criocongelati con questo sistema, ma si presume che possono essere conservati per 20-25 anni o forse anche di più. La percentuale di Ovociti che sopravvivono dopo lo scongelamento è pari al 70-80% .
Le percentuali di Gravidanza che si ottengono utilizzando Ovociti scongelati è pari a circa il 15%. Sarebbe preferibile, dal punto di vista biologico, eseguire le tecniche per la Conservazione della Fertilità in donne di 20-25 anni; infatti a quest’età tali metodi funzionerebbe in maniera eccellente, ma ovviamente questa è un’età nella quale di norma, alle nostre latitudini, non si pensa ad avere figli, né tanto meno che si possano avere problemi di fertilità in futuro. Purtroppo più è avanzata l’età della donna, meno efficace risulta la tecnica; attualmente l’età media di donne che Conservano la Fertilità mediante il Congelamento di Ovociti è pari a 35 anni.
In alternativa è possibile conservare in azoto liquido dei frammenti di Tessuto Ovarico che vengono prelevati tramite intervento di Laparoscopia. In questo caso la donna ha il vantaggio di non essere sottoposta a terapia ormonale, ma l’intervento, seppur semplice, è sicuramente molto più invasivo del prelievo di Ovociti. In un secondo momento, quando la donna desidera avere un figlio, queste striscioline di Tessuto Ovarico, una volta scongelate, vengono reimpiantate, sempre tramite Laparoscopia, sull’Ovaio della donna, che quindi può cercare di ottenere una gravidanza per via naturale. Questo secondo sistema è altamente sperimentale ed in tutto il mondo sono state ottenute solamente una ventina di gravidanze.

LA CRIOCONSERVAZIONE DI EMBRIONI E BLASTOCISTI
Le donne che si sottopongo a stimolazione farmacologica dell’ovaio per eseguire tecniche di PMA, producono spesso un numero di Ovociti maggiore di quelli che possono essere trasferiti nell’Utero. In questo caso è possibile congelare o meglio Crioconservare gli Embrioni in sovrannumero che sono stati prodotti. Potranno essere utilizzati in un secondo momento per tentare di ottenere una Gravidanza, per esempio nel caso in cui il trasferimento in utero non andasse a buon fine o se si desiderasse un altro figlio. Congelare gli Embrioni evita alla donna di sottoporsi nuovamente ad una stimolazione ormonale ed ad un intervento chirurgico per il prelievo di Ovociti. Infatti gli Embrioni che sopravvivono allo scongelamento possono essere trasferiti in Utero con una semplice tecnica ambulatoriale. Dopo l’approvazione della Legge 40/2004, che regola l’accesso e le procedure di PMA, esisteva il divieto inseminare un numero di ovociti superiore a tre, e conseguentemente di congelare embrioni. Dal maggio 2009, dopo la sentenza 151 della Corte Costituzionale, è di nuovo consentita la Crioconservazione Embrionaria che garantisce alla coppia di ottenere le migliori probabilità di successo e ridurre il rischio correlato alle Gravidanze multiple. In passato veniva utilizzata la tecnica di “Slow Freezing” o Congelamento Lento che determinava risultati non paragonabili a quelli ottenibili con l’utilizzo di Embrioni a fresco. Recentemente è stata introdotta una metodica alternativa al Congelamento Lento detta Vitrificazione, che offre una maggior efficacia visto che permette una migliore sopravvivenza degli Embrioni allo Scongelamento ed un miglior tasso di Impianto, il che significa miglior tasso di Gravidanza. Con la Vitrificazione il processo di congelamento avviene in maniera “Ultrarapida”, in questo modo si evita la formazione di cristalli di ghiaccio intracellulari che sono i responsabili, nella maggior parte dei casi, di danni cellulari irreparabili. I requisiti che gli Embrioni devono avere per risultare idonei alla Crioconservazione sono molto rigidi, poiché i processi di congelamento e scongelamento possono danneggiarli. Il congelamento Ultra-Rapido non modifica, né altera la qualità degli Embrioni Crioconservati. La Vitrificazione inoltre risulta la metodica ideale per la conservazione di Blastocisti.