#SenzaPregiudizi: empatia vs violenza di genere

#SenzaPregiudizi: empatia vs violenza di genere
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CATEGORIA: Salute e prevenzione

PERCHÈ VOTARE L'IDEA?

“Prima di criticare qualcuno, cammina per un miglio nelle sue scarpe” (Indiani
d’America)
Quotidianamente assistiamo ad episodi di violenza di genere di diversa
entità: comportamentale e verbale. La lettura della realtà attraverso lo
stereotipo è una pratica frequente, ma rischiosa perché contribuisce a creare
distanza nella relazione. Il nostro progetto si pone come esperienza pratica
(role playing, scene teatrali e video), nel quale i ragazzi possano sperimentare
l’atto dell’immedesimazione nel vissuto dell’altro, creando vicinanza emotiva e
riflettendo su come talvolta lo stereotipo possa essere una forma di violenza.
Siamo certi che per risolvere problematiche sociali come la violenza di genere
siano fondamentali aspetti normativi, ma siamo altrettanto certi che
parallelamente il lavoro si debba svolgere al livello culturale e sociale.

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IL TEAM



Siamo due psicologi, esperti in sessuologia. Crediamo che la promozione del
benessere sessuale e affettivo debba iniziare dai primi passi del bambino ed
entrare a far parte dei contesti scolastici e familiari. Pensiamo che la
prevenzione sia uno strumento culturale di cambiamento, che facilita
conoscenza e vicinanza relazionale.

L’IDEA IN POCHE PAROLE



È violenza di genere ogni tipo di discriminazione o di comportamento
dannoso perpetrato contro una persona in base al sesso o orientamento
sessuale (reale o percepito). La prevenzione primaria ha un ruolo essenziale
per combatterla. Mettersi “nelle scarpe” dell’altro è di fondamentale importanza
per educare i giovani alla risoluzione dei conflitti, a gestire l’aggressività e a
prevenire comportamenti violenti. L’empatia permette un avvicinamento alla
prospettiva degli altri e la ricezione dei loro bisogni, ciò è necessario per il
formarsi di comportamenti prosociali; in questo modo è possibile abbattere i
giudizi e gli stereotipi sociali, favorendo un ambiente sicuro, dove esprimersi
liberamente. Attraverso supporti video, la creazione di scene teatrali e il
role playing, lavoriamo sulla gestione delle emozioni, evocate nei ragazzi dal
confronto con stereotipi sociali e modelli comunicativi e relazionali distorti.

A CHI SI RIVOLGE L’IDEA



I destinatari diretti sono preadolescenti e adolescenti (12-18 anni).
I destinatari indiretti sono gli istituti scolastici o strutture residenziali, che
possono fungere da mezzo per contattare e raggiungere i destinatari diretti.

CHE OBIETTIVI HA L’IDEA DA QUI A UN ANNO?



Tra un anno auspichiamo che il concetto di empatia, intesa come percezione
del vissuto degli altri, possa estendersi tra i fruitori del progetto ed essere
acquisita come modello orientato al rispetto, nella visione quotidiana delle
relazioni. Per implementare la forza dell’acquisizione,vorremmo che alcuni dei
partecipanti proponessero, come promotori, un intervento di prevenzione alla
violenza di genere ai ragazzi di pari età, secondo il modello educativo della
peer education. Questo modello permette un duplice vantaggio, consente ai
peer educator di mettersi in gioco e, fungendo da modello, fare l’esperienza del
proprio valore e di quello degli argomenti di cui sono portatori. I fruitori
parallelamente potranno apprendere attraverso uno scambio tra pari, nel quale
sono stimolati i processi di autonomia.


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