Altri metodi contraccettivi

METODI ORMONALI
Esistono anche altri contraccettivi ormonali (pillola progestinica, iniezione a deposito, pillola sequenziale, impianto di capsule sottocute, ecc.).
Alcuni di questi prodotti, oltre a determinare irregolarità del ciclo, perdite intermestruali ed altri disturbi, hanno una minore efficacia contraccettiva rispetto alla comune pillola composta da estrogeni e progesterone. Sono in generale meno maneggevoli e destinati a donne che non siano in grado di gestire la contraccezione.

MEZZI CHIMICI
I mezzi chimici spermicidi possono essere creme, gelatine, schiume, ovuli, compresse vaginali, ecc. da introdurre in vagina alcuni minuti prima del rapporto.
Agiscono uccidendo gli spermatozoi, ma il loro tasso di sicurezza è basso e se ne può consigliare l’uso soltanto in aggiunta ad altri metodi, quali il diaframma o il preservativo.

METODI NATURALI
I metodi naturali (Ogino-Knaus, Billings e Temperatura basale) sono gli unici metodi permessi dalla Chiesa cattolica e consistono nell’astenersi dai rapporti sessuali nei giorni fecondi, cioè in quei giorni in cui avviene l’ovulazione.
La differenza tra l’uno e gli altri sta nel sistema utilizzato per individuare i giorni fertili.
Il metodo Ogino-Knaus si basa sul calcolo matematico dei giorni fecondi: tenendo conto che l’ovulazione avviene circa a metà del ciclo, è necessario astenersi dai rapporti dall’8° al 18° giorno, in un ciclo perfettamente regolare di 28 giorni. È intuitivo che anche modeste irregolarità mestruali, evenienza molto frequente soprattutto nelle ragazze, rendono il metodo parecchio difficile da utilizzare.
Il metodo Billings consiste nell’individuazione di perdite trasparenti, filamentose, tipo “chiara d’uovo”, presenti nei giorni fecondi. Richiede una certa preparazione per imparare a riconoscere il muco ovulatorio dalle normali secrezioni, specie se intervengono altri fattori (infezioni, stress, alterazioni della flora battrica) a modificare la qualità e la quantità delle perdite vaginali.
Il metodo della Temperatura basale si riferisce alla rilevazione quotidiana della temperatura vaginale per individuare appunto qual è la propria temperatura di base: dopo l’ovulazione si ha un aumento della temperatura di circa mezzo grado. Dopo due giorni circa da questa variazione sono consentiti i rapporti.
Il vantaggio di tali metodi è l’assoluta innocuità, ma gli svantaggi non sono pochi, come la loro scarsa efficacia e l’imposizione di periodi di astinenza sessuale relativamente lunghi.
Inoltre, individuare quali siano i giorni fecondi è abbastanza difficile e in alcune situazioni (infezioni, malattie, stress di varia origine, ecc.) è del tutto impossibile.
Restano quindi utilizzabili con serenità soltanto quando un eventuale gravidanza possa essere ben accetta dalla coppia.

Il coito interrotto
Infine il coito interrotto, che non è un metodo contraccettivo, consiste nell’estrarre il pene dalla vagina prima della eiaculazione. È tuttora un metodo molto diffuso, ma la sua efficacia è molto scarsa: 30% e più di fallimento ed è quindi sconsigliabile.
Il motivo delle gravidanze indesiderate che si verificano praticando  il coito interrotto, non sta tanto nel fatto che l’uomo non riesce a controllare il momento dell’eiaculazione (evenienza peraltro sempre possibile), quanto nel fatto che qualche goccia di liquido contenente spermatozoi fuoriesce dal pene già prima dell’eiaculazione vera e propria. Ciò può accadere in qualsiasi momento del rapporto sessuale e, benché il numero di spermatozoi contenuto sia ridotto, può essere sufficiente per la fecondazione.
Il metodo è sconsigliabile anche perché provoca nella coppia una notevole tensione nervosa con riflessi negativi sulla sessualità, con la comparsa spesso di disturbi, come l’eiaculazione precoce o l’anorgasmia.