Diagnosi e terapia dell’Osteoporosi
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L’osteoporosi è una malattia dello scheletro, caratterizzata dalla compromissione della resistenza dell’osso, che predispone il malato ad un aumento del rischio di fratture.
L’indagine densitometrica (MOC) consente oggi di misurare in modo abbastanza accurato e preciso la massa ossea, ed in particolare la sua densità minerale, che determina il 60-80% della resistenza meccanica dell’osso. Quest’ultima risulta anche correlata ad altre caratteristiche dell’osso, quali la microarchitettura, il metabolismo e la conformazione geometrica.
Per l’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) la diagnosi densitometrica di osteoporosi si basa sulla valutazione con tecnica DEXA della densità minerale, raffrontata a quella media di soggetti adulti sani dello stesso sesso (T-score). È stato osservato che il rischio di frattura inizia ad aumentare in maniera esponenziale con valori densitometrici di T-score < -2.5 SD, che secondo l’OMS, rappresenta la soglia per diagnosticare la presenza di osteoporosi.
L’espressione della densità minerale in termini di deviazione standard dal valore medio di soggetti di pari età e sesso è definito Z-score. Uno Z-score ridotto può far sospettare forme di osteoporosi non legate alla menopausa o all’invecchiamento, e dovrebbe quindi suggerire al medico l’opportunità di ulteriori indagini diagnostiche.
Attualmente l’esame di riferimento per la diagnosi densitometrica di osteoporosi è rappresentato dalla DEXA del femore e della colonna lombare. La DEXA del “total body” non è indicata per la valutazione del rischio di frattura.
La densitometria della colonna lombare è molto utile per valutare le modificazioni della massa ossea nei primi anni dopo la menopausa, o in corso di terapia cortisonica.
A causa della presenza di osteofiti vertebrali, espressione di processi artrosici, dopo i 65anni si preferisce studiare la regione femorale.
Valutazione delle fratture
La valutazione delle fratture, specie se non conseguenti a traumi particolarmente intensi, è molto importante nella diagnostica dell’osteoporosi. Le fratture al polso ed al femore sono di facile identificazione. La rilevazione di una frattura vertebrale può, invece, essere più problematica e spesso non è clinicamente evidente, ma la sua rilevanza diagnostica, prognostica e terapeutica è notevole.
Va infatti ricordato che:
1. La presenza di una frattura vertebrale è un forte fattore di rischio per recidiva o per fratture di altre sedi, indipendentemente dall’esito della densitometria.
2. Attualmente 2/3 dei pazienti con frattura vertebrale non hanno una diagnosi clinica perché asintomatica o confusa con sintomatologia artrosica.
3. Anche modeste riduzioni di altezza del corpo vertebrale o fratture riscontrate radiologicamente hanno conseguenze significative in termini di dolore e disabilità.
4. La presenza di una frattura vertebrale osteoporotica che evidenzi una riduzione di almeno 4 mm dell’altezza globale del corpo vertebrale, è ritenuta un’indicazione al trattamento farmacologico, prescrivibile a carico del Servizio Sanitario Nazionale (nota 79 / CUF-Ministero della Sanità).
La morfometria
In condizioni sospette per frattura vertebrale (dolore, riduzione di altezza > 3 cm, cifosi, marcata riduzione dei valori densitometrici, età avanzata) va richiesta una morfometria della colonna dorso lombare in proiezione laterale. La diagnosi di frattura vertebrale si basa su una diminuzione superiore a 4 mm o del 15% della altezza anteriore o centrale del corpo vertebrale rispetto alla sua altezza posteriore.
La morfometria vertebrale rappresenta, pertanto, un importante elemento di valutazione nella diagnosi dell’osteoporosi.
SERVIZI OFFERTI DALLA SEDE IN VIA TOSCANA 30/1 IN AMBITO DI DIAGNOSI E TERAPIA DELL’OSTEOPOROSI
- MOC DEXA: COLONNA LOMBARE, FEMORE E TOTAL BODY
- MORFOMETRIA VERTEBRALE
- CONSULENZA SPECIALISTICA
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